Il Manifesto di Ventotene nell’Era della Disillusione

In un contesto segnato da populismi e nazionalismi crescenti, il Manifesto di Ventotene non è solo un ricordo, ma un’urgenza politica di pace e coesione.
Il Manifesto di Ventotene nell'Era della Disillusione

Articolo di Luigi Martulli, Presidente dell’Associazione Materahub

Nelle ultime settimane, la cronaca politica ha riportato il Manifesto di Ventotene al centro del dibattito pubblico italiano, facendo riemergere vecchie incomprensioni attorno a un documento che per molti anni è stato di esclusivo appannaggio degli addetti ai lavori.

Ed è proprio ora, in concomitanza con le celebrazioni della Giornata dell’Europa, che il suo richiamo diventa centrale, in un momento in cui il nostro continente sembra sempre più afflitto da nuovi nazionalismi e nostalgie di epoche passate.

Per superare la fretta della politica nazionale e i pressapochismi da bar, come Consorzio Materahub abbiamo deciso di mettere il Manifesto di Ventotene al centro delle nostre annuali celebrazioni per la Settimana dell’Europa, perché siamo convinti che da lì bisogna ripartire per parlare di Europa, federalismo e bene comune.

Le origini del Manifesto

Ma iniziamo dal principio e cerchiamo di capire come un documento scritto quasi 100 anni fa possa ancora rappresentare l’orizzonte di visione per il futuro dell’Europa.

Scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni durante la loro detenzione sull’isola omonima, il Manifesto di Ventotene rappresenta una visione audace per un’Europa libera e unita.

Redatto in un momento drammatico per il continente, sotto il dominio nazista e nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, il documento proponeva la formazione di uno Stato Federale Europeo come antidoto ai nazionalismi e come via per la pace duratura.

Il Manifesto sosteneva la necessità di creare una forza politica esterna ai partiti tradizionali, incapaci di rispondere alle sfide dell’internazionalizzazione. Questa forza nacque nel 1943 con il Movimento Federalista Europeo, rendendo il Manifesto uno dei testi fondanti dell’Unione Europea.

Europa: oggi più che mai disunita

Ed è certamente paradossale che, nei giorni in cui scriviamo, l’Unione Europea si mostri disunita, proprio sulla questione della difesa comune. Prima di tutto, nell’incapacità di indicare quali passi concreti dovrebbero essere compiuti sul piano del coordinamento militare. Le proposte si limitano a vaghi accenni a risorse comuni, senza una visione unitaria. Il tema della difesa, della giustizia e della sicurezza è cruciale. Soprattutto ora che i nostri equilibri vengono messi in discussione da politiche aggressive e destabilizzanti, come quelle dell’amministrazione Trump.

Un’epoca drammatica, una memoria tradita

L’epoca che stiamo vivendo è tra le più drammatiche della storia contemporanea, segnata da guerre e genocidi che l’Europa osserva senza esporsi.

Il Manifesto di Ventotene è più attuale che mai. Oggi, non affrontare seriamente i temi della pace, delle disuguaglianze e della giustizia sociale significa tradire gli ideali fondativi dell’Europa.

Di nuovo davanti a un bivio

Dicevo: viviamo tempi difficili. E di nuovo siamo di fronte a una scelta di fondo. Il rischio è reale: una rinascita del nazionalismo, l’emergere di leader sciovinisti e intolleranti, pronti a riportarci indietro a epoche buie.

Durante la pandemia e nei mesi successivi, l’Europa ha mostrato la sua forza, unita da politiche sociali efficaci. Ma già oggi sembra essersene dimenticata.

Dopo lo slancio del Recovery Plan, l’Unione è tornata a essere paralizzata da egoismi nazionali e da forze politiche identitarie che alimentano la diffidenza tra popoli.

Il ruolo delle nuove generazioni

Proprio per questo motivo, il Consorzio Materahub ha organizzato la Settimana dell’Europa, con un’attenzione particolare ai giovani. A loro chiederemo cosa pensano del Manifesto di Ventotene, come immaginano il proprio futuro, quali strumenti hanno per affrontare i mutamenti sociali in atto e come possono impegnarsi per un’Europa più giusta, cooperativa e coesa.

Siamo convinti che solo i cittadini possano fermare questa deriva. Per ricostruire una nuova identità europea, dobbiamo riappropriarci dello spazio pubblico e aprirci a forme di cooperazione e dialogo, locali e globali.


Appuntamento il 9 maggio: “Europa, t’amo o non t’amo?”

Il 9 maggio, in occasione della Giornata dell’Europa, Materahub organizza una giornata dedicata al dialogo sull’identità europea, nell’ambito della Settimana dell’Europa.

📍 Ore 17:00 – Il Sicomoro – Matera
Laboratorio creativo “Europa: t’amo o non t’amo?”
I partecipanti realizzeranno una fanzine ispirata al Manifesto di Ventotene, che sarà presentata al pubblico alle ore 21:00 in occasione della Festa dell’Europa.

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